Chi siamo

Una bella storia
lunga cent'anni

Nel 1913 il bisnonno Battista Buizza (classe 1880) prende in affitto dalla Società Operaia di Mutuo Soccorso una stanza dell’edificio a piano terra per aprire un negozio di scarpe. Fa il calzolaio e non solo: aggiusta e crea su misura scarpe in anni nei quali gli “sgalber” (tomaia in cuoio e suole in legno) sono le calzature più comuni. Sono poche le persone che si fanno fare le scarpe su misura in cuoio e lui crede che, se l’attività andrà bene, potrà sposarsi e mantenere la famiglia col proprio lavoro.
Nel 1914 sposa la bisnonna Bettina Consoli (classe 1891) e, col suo lavoro, mantiene tutta la famiglia, che intanto si allarga. Nel 1915 nasce infatti Giacomo, conosciuto da tutti come "Caio".
Il perché di tale soprannome non è noto, ma a quei tempi nei piccoli paesi era usanza dare soprannomi a personaggi caratteristici e lui certamente lo era. Nel 1918 nasce Orsola e la bisnonna, per arrotondare gli introiti, chiede la licenza per vendere anche alcolici.
Questa attività dura poco e la bisnonna, donna piena di iniziativa, inserisce a poco a poco la vendita della piccola merceria: spolette, lana e cotoni da ricamo. Viene inoltre acquistata una macchina da cucire Singer per fare orli alle lenzuola. Si sta passando dagli anni nei quali le donne ricamavano i propri corredi agli anni nei quali la tecnologia prende il sopravvento. I ragazzi crescono: la zia (bis) Orsolina lavora in negozio per quel poco che si riesce a fare nel periodo dal ‘35 al ‘45. Mentre il fratello Giacomo, riformato per problemi di salute, non può partire per la guerra di Spagna con i suoi coscritti e, con grande dispiacere, va a lavorare come cuoco in un’impresa edile italiana sul confine svizzero. Nel 1945 “Caio” rientra a Iseo e sposa Annetta Giordani. La famiglia si allarga e solo con il poco commercio delle scarpe e della merceria è difficile “sbarcare il lunario”. La bisnonna amplia la gamma degli articoli in vendita: profumi, saponette, articoli vari di piccola profumeria. Battista muore nel 1948 quando Ester ha solo 2 anni. Viene dunque a mancare il bisnonno “scarpulì” e il nonno comincia la spola con i primi ingrossi di scarpe. La bisnonna pensa di aggiungere qualche altro articolo per fare cassetto. Ed ecco apparire i primi giocattoli nei periodi di festività (Santa Lucia e Natale). È anche il periodo nel quale si lavora con le sarte: si producono bottoni in stoffa con una macchinetta manuale e si fanno piccole greche sulle lenzuola.
Sono comunque anni difficili e per pagare l’affitto si soffre ogni mese. Il piccolo appartamento situato sopra il negozio è una dignitosa soluzione e continua ad essere la casa di questa famiglia alla vecchia maniera. La bisnonna Bettina, la prozia Orsolina, nonno Caio, nonna Annetta, Ester ed il fratello Giambattista (classe 1952). Sono i mitici anni ’60, il lago d’Iseo è diventato interessante per gli olandesi e per i belgi che si recano numerosi nei campeggi del Sebino. I negozi non sono però pronti ad accontentare la nuova clientela internazionale e il nonno provvede immediatamente. Il negozio viene rifornito di articoli da campeggio (gommoni, pinne, maschere, borse in paglia, zoccoli e costumi da bagno). Ci si attrezza anche per i costumi su misura: la ben nota signora Carmen Quarenghi, che ha lavorato in un laboratorio di corsetteria e busti a Iseo, confeziona in giornata bikini in rasatello per le turiste straniere. Anche gli zoccoli vengono prodotti in giornata grazie alla collaborazione col negozio di scarpe Barezzani sito in Via Mirolte. Il lavoro comincia a muoversi.
Purtroppo la bisnonna Bettina riesce a godere di questa crescita solo per un breve periodo; mancherà infatti nel 1964. Intanto, altri negozi aprono i battenti e la concorrenza costringe la nostra famiglia a fare scelte sempre più mirate. Il nonno trova un importatore di cesti dalla Cina ed inserisce anche questi nuovi articoli. Tutto va per il meglio. Nel 1968 il nonno Caio muore improvvisamente e tutta la famiglia aiuta la nonna Annetta e la prozia Orsolina a riorganizzare l’attività eliminando alcuni articoli e specializzandosi in due settori: scarpe e pelletteria, abbigliamento e corsetteria. Siamo nei non meno mitici anni ’70: la pubblicità dirotta i clienti verso nuove marche che costringono la nostra famiglia a fare altre scelte.
Il negozio di scarpe e di pelletteria, gestito da Giambattista con la moglie Marzia, viene spostato in un locale attiguo in attesa di trasferirsi definitivamente in via Campo, in uno spazio più ampio. Il negozio di abbigliamento e corsetteria rimane invece in gestione alla nonna, alla prozia e ad Ester. Siamo nel 1975 e nuova energia viene portata da Ester nei settori della corsetteria, della lingerie, del mare e dell’abbigliamento. Sono gli anni del boom economico e il negozio è supportato da marchi importanti, come il Gruppo La Perla, che danno una spinta al lavoro. Viene incrementata la vendita dell’abbigliamento uomo, donna e bambino. È una continua rincorsa agli showroom importanti dove i marchi la fanno da padrone. Ed oggi Ester continua la centenaria tradizione con i figli Luca e Francesca, che rappresentano la quarta generazione. Anche questa storia di impegno familiare di più generazioni, così come tante altre simili vicende, è una storia di fatiche, di alterne fortune e comunque bella da ricordare.
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